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Pianeta endometriosi: “Diagnosi precoce, la nostra sfida”

Un progetto europeo per sviluppare consapevolezza nei confronti di una patologia invalidante, riconosciuta spesso con grande ritardo. Le iniziative messe in campo dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna

di LOREDANA DEL NINNO
28 marzo 2025
Pianeta endometriosi: “Diagnosi precoce, la nostra sfida”

Una patologia spesso riconosciuta in ritardo, che inficia pesantemente la qualità della vita, compromettendo la capacità di procreare. L’endometriosi – di cui oggi si celebra la Giornata Mondiale – colpisce secondo le statistiche il 10-15% delle donne in età fertile. “Un disturbo che può manifestarsi sin dall’adolescenza, la cui diagnosi rappresenta ancora una sfida”, spiega la dottoressa Simona Del Forno, ideatrice con la collega Giulia Borghese ed il professor Renato Seracchioli del progetto ‘Mona Lisa Smile’, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+.

L’iniziativa, di cui l’Università di Bologna è stata capofila, in stretta collaborazione con il Policlinico Sant’Orsola, ha coinvolto, oltre al polo sanitario bolognese, l’Università di Siena e altri tre atenei europei.

Dottoressa, cos’è l’endometriosi?

“Si tratta di una patologia benigna infiammatoria ad andamento cronico, caratterizzata dalla presenza anomala del tessuto endometriale, che in condizioni normali è localizzato all’interno della cavità uterina, in altre sedi. Genitali ed extragenitali”.

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La dottoressa Simona Del Forno

Quali sono i campanelli d’allarme?

“Sintomi comuni possono essere dolore intenso durante il ciclo mestruale – che può persistere nonostante l’assunzione di terapie tradizionali come antidolorifici o anticoncezionali – e durante i rapporti sessuali”.

Per quale motivo è difficile pervenire alla diagnosi?

“La normalizzazione del dolore mestruale da parte del contesto socio-sanitario è una delle ragioni principali. Altro motivo è l’inadeguata conoscenza della patologia da parte del personale medico. Si stima che il ritardo diagnostico sia di circa 7 anni dalla comparsa dei primi sintomi, ma è probabilmente maggiore se pensiamo che la maggior parte delle donne adulte affette dalla patologia riferisce insorgenza dei sintomi fin dall’adolescenza. Lo studioso belga Ivo Brosens ha paragonato l’endometriosi nelle adolescenti al sorriso enigmatico di Monna Lisa, sottolineando le difficoltà diagnostiche in questa fascia d’età. Una definizione che ha ispirato il nome del nostro progetto”.

Quali sono gli strumenti diagnostici?

“Anzitutto l’anamnesi che consente di accertare l’eventuale familiarità ed identificare i fattori di rischio oltre alla valutazione dei sintomi. Quando possibile si eseguono una visita ginecologica e un’ecografia transvaginale, se invece la paziente non ha ancora avuto rapporti sessuali si procede per via transaddominale o transrettale. È tuttavia importante indirizzare la paziente a Centri di riferimento per la diagnosi ed il trattamento della patologia, punto su cui le linee guida nazionali e internazionali esprimono consenso unanime”.

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Lo staff del Centro di Riferimento Regionale Emilia Romagna per l’endometriosi al Policlinico Sant’Orsola

Le terapie attualmente disponibili?

“Il primo step è il trattamento ormonale con farmaci estroprogestinici o progestinici, da valutare con la paziente cercando di personalizzare il trattamento tenendo conto del rapporto rischio beneficio e delle esigenze della donna. La terapia chirurgica è indicata quanto non c’è risposta alle cure farmacologiche o lo stadio di malattia è già avanzato e associato a danno d’organo”.

Chi sono gli specialisti coinvolti nel processo di cura?

“È fondamentale la presenza di un team multidisciplinare, che coinvolga oltre ai ginecologi, esperti in terapia del dolore, radiologi, fisiatri e fisioterapisti, psicologi, urologi e gastroenterologi. La patologia può infatti interessare anche organi extragenitali, come l’intestino e l’apparato urinario”.

‘Mona Lisa Smile’ si propone di promuovere la conoscenza della malattia per giungere a una diagnosi più precoce possibile.

“Il progetto è dedicato alla formazione dei medici specialisti e specializzandi in Ginecologia e Ostetricia e in Medicina Generale in tutta Europa, al fine di promuovere la diagnosi precoce dell’endometriosi nell’adolescente. Se non trattata la malattia può portare a conseguenze a lungo termine come la cronicizzazione del dolore ed anche alla sterilità. Il nostro team ha realizzato grazie al progetto un corso gratuito di formazione a distanza ed un video sotto forma di cartone animato a scopo informativo-divulgativo”.